La differenza tra vetro e cristallo

Pur essendo costituiti dallo stesso materiale, il vetro e il cristallo sono caratterizzati da fattori molto diversi. In particolare, una differenza fondamentale risiede nella loro composizione. Cerchiamo di approfondire di più in questo articolo.

Distinguere un prodotto in vetro o in cristallo non è sempre un’operazione semplice. Infatti, pur essendo lo stesso materiale, vetro e cristallo sono caratterizzati da fattori molto diversi. 

In questo articolo cercheremo approfondire meglio la differenza. 

Vetro: le caratteristiche 

Il vetro è costituito principalmente da ossido di silicio e si caratterizza per la sua trasparenza. Viene lavorato tramite la fusione ad alte temperature, che generalmente superano anche i 1000 gradi, e al raffreddamento di sostanze chimiche che ne consegue. 

Contrariamente a quanto si possa pensare, l’utilizzo del materiale è molto antico e risale addirittura al III millennio a.C. Ancora oggi viene applicato in molteplici ambiti, dall’edilizia all’oggettistica. 

Cristallo: storia e caratteristiche

Il cristallo è la tipologia di vetro pregiato che viene utilizzata per la produzione di oggetti di valore, come calici e bicchieri. Il nome deriva dalla particolare struttura reticolare che caratterizza il materiale, il cosiddetto reticolo cristallino. Tale struttura è costituita da atomi e molecole che sono posizionate in modo regolare. 

La nascita del cristallo è molto antica. In Europa, ad esempio, le sostanze come il solfuro di piombo, necessario per la lavorazione, erano già disponibili in grandi quantità. Più nello specifico, i primi prodotti comparvero in Mesopotamia. Un esempio classico è dato dal vetro blu di Nippur, caratterizzato dalla presenza di un 3,66% di PbO. Il frammento risale addirittura al 1400 A.C. Tuttavia, sono state ritrovate anche ricette babilonesi risalenti al 1700 a.C. 

In Oriente, le prime testimonianze dell’uso del vetro al piombo risalgono al periodo della Dinastia Han, tra il 206 a.C. e il 220. Probabilmente, il materiale arrivò in Cina dai vetrai mediorientali attraverso la via della seta. Ad ogni modo, din dalla sua diffusione, il cristallo venne impiegato per la realizzazione di gioielli e vasellame. 

Una vera e propria rivoluzione nell’utilizzo del vetro cristallo si ebbe a partire dal Medioevo, quando in Europa il materiale iniziò ad essere impiegato per la realizzazione di vetri colorati. Attraverso tecniche particolari, nacquero mosaici e opere uniche, ancora oggi apprezzate in tutto il mondo. Un’importante fonte storica relativa all’utilizzo del cristallo è rappresentata dal Schedula Diversarum Artium, ovvero Elenco dei vari mestieri, pubblicato tra l’XI e l’XII. Al suo interno, l’autore Teofilo introduce la lavorazione del piombi nel vetro. 

Fu però nel XVIII secolo che il cristallo iniziò a diffondersi a macchia d’olio in tutto il continente europeo. In questo periodo, infatti, si assiste anche alla nascita di grandi maestri vetrai, come gli olandesi Frans Greenwood e David Wolff, che permisero al paese di dare avvio alla prima produzione continentale di vetro grazie ai lavoratori inglesi importati. 

Il cristallo al piombo “à la façon d’Angleterre” veniva realizzato attraverso l’uso di recipienti coperti in forni a carbone. Tale processo era basato a sua volta sull’uso di fornaci a carbone specializzate. Già nell’800, quindi, iniziarono a nascere più punti di produzione del vetro cristallo in giro per l’Europa, dalla Francia alla Norvegia, passando per Ungheria e Germania. In Boemia nacquero anche diversi punti dedicati alla produzione di vetri colorati. 

Più recentemente, nel corso del XX secolo, la produzione di cristallo subì le influenze delle nuove scoperte tecnologiche dello scorso secolo. In particolare, già nel 1932, gli scienziati della Corning Glassworks di New York elaborarono una tipologia di vetro al piombo caratterizzata da un’elevata chiarezza ottica. Da quel momento, il materiale iniziò ad essere molto utilizzato per la produzione di bicchieri decorativi e vasi e ancora oggi è molto diffuso in ambito industriale. 

Vetro e cristallo: quali sono le principali differenze 

Cerchiamo di capire quindi quali sono le differenze che ci sono tra il vetro e il cristallo. Innanzitutto, affinché si possa parlare di vetro cristallo è necessario che il materiale rispetti le norme inerenti alla composizione

Infatti, un fattore fondamentale di distinzione risiede proprio in questo aspetto: entrambi sono costituiti da silicati, ma nel cristallo viene aggiunto anche l’ossido di piombo per un valore pari al 24% in peso. Tale sostanza consente di aumentare la brillantezza e la densità del materiale. In più, ne aumenta anche la resistenza, permettendo la realizzazione di prodotti più sottili e delicati.