Il valore e l’utilizzo del vetro in architettura

Perché questo materiale è sempre più utilizzato dagli architetti

Utilizzato per la prima volta nel III millennio a.C., il vetro è da sempre uno dei materiali più impiegati in campo architettonico.  

In ogni epoca è possibile trovare costruzioni realizzate in vetro, dall’antica Roma fino agli anni del boom economico, quando architetti come Walter Gropius e Le Corbusier divennero famosi grazie alle loro opere architettoniche in vetro. 

Oggi questo materiale spicca in ogni skyline delle più grandi metropoli del mondo, da New York a Londra.

L’uso nel vetro nella storia dell’architettura

Le origini dell’utilizzo del vetro risalgono al III millennio a.C. in Egitto e in Mesopotamia. All’epoca però il materiale era utilizzato soprattutto per la costruzione di oggetti e utensili e per la sua applicazione nell’architettura bisognerà aspettare il Medioevo.

Dopo l’anno Mille infatti, nella Repubblica di Venezia, il materiale venne più volte utilizzato per la costruzione di chiese con vetri trasparenti, che rendevano le strutture dei veri e propri gioielli di architettura. Nel 1700 l’utilizzo del vetro è stato influenzato da profonde innovazioni: nel secolo dei Lumi infatti venne inventato il sistema di laminazione, un processo che consentiva la realizzazione in serie di grandi lastre di vetro. 

Nel XIX secolo invece il vetro venne impiegato insieme alla ghisa e all’acciaio, dando luogo a grandi opere architettoniche che ancora oggi attraggono migliaia di visitatori. Il Palazzo di Cristallo di Madrid ne è sicuramente uno degli esempi più eclatanti. Esso è stato realizzato nel 1887 a opera di Ricardo Velazquez Bosco in occasione dell’Esposizione delle isole Filippine.

Tra le strutture moderne in vetro più conosciute al mondo vi è sicuramente il Palazzo dell’ONU, sede ufficiale delle Nazioni Uniti, che si trova a New York. Progettato e realizzato dall’architetto Oscar Niemeyer nell’immediato dopoguerra, l’edificio, alto circa 154 metri, svetta nello skyline della Grande Mela.

Vetro: perché è preferito dagli architetti  

Il materiale possiede una serie di proprietà che lo rendono ideale per la costruzione di edifici. Il vetro offre un’ottima resistenza agli urti, ai graffi e agli agenti atmosferici, garantendo in questo modo una lunga durata nel tempo. 

Negli ultimi anni si è diffuso soprattutto grazie alle sue proprietà ecologiche: il vetro è infatti al 100% riciclabile e ha un impatto sull’ambiente inferiore alla maggior parte dei materiali utilizzati per la realizzazione di edifici. Le strutture in vetro sono anche quelle più illuminate dalla luce solare e questo assicura un notevole risparmio energetico

Infine, il materiale è da sempre ritenuto sinonimo di eleganza e classe, motivo per il quale è tra i preferiti dagli architetti. 

L’utilizzo del vetro in architettura 

La lavorazione del vetro ha subito di recente profonde innovazioni, proprio per far fronte ad una maggiore adattabilità di questo materiale agli edifici. 

Il vetro può essere impiegato sia per l’esterno che per l’interno di una struttura. Ad esempio può essere utilizzato per la realizzazione di facciate strutturali, in maniera tale da sfruttare al meglio la luce solare e migliorare l’illuminazione degli ambienti interni. Le ultime innovazioni apportate permettono di ottenere anche un maggior comfort sia in termini acustici che termici

Per quanto riguarda gli interni, il vetro può essere impiegato per la costruzione di scale e parapetti, fornendo un tocco di classe unico, ma anche per porte, rivestimenti murali, segnaletiche e pareti vetrate. 

Quale vetro?

Esistono diverse tipologie di vetro che vengono utilizzate nell’architettura. Ecco i più diffusi:

  • Vetri isolanti: sono formati da una combinazione di due o più pannelli e una camera d’aria che serve ad incrementare l’isolamento termico e acustico. 
  • Vetri curvi temperati: oltre a fornire un aspetto estetico elegante, sono una garanzia di grande sicurezza grazie al processo di tempera che ne aumenta la resistenza.
  • Vetri a controllo solare: consentono una gestione dell’abbagliamento grazie alla loro capacità di ridurre l’immissione di energia solare, soprattutto durante la stagione estiva.
  • Vetri di sicurezza: sono formati da diversi strati di vetro che vengono assemblati tramite film colorati in PVB.
  • Vetri autopulenti: trattati con un processo fotocatalitico, questa tipologia di vetro riesce a decomporre e sciogliere lo sporco.